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Architettura della Basilica

Alzando gli occhi si scorgono i mosaici dei santi più venerati in Molise, più in alto gli Evangelisti e i Profeti.

Nella settima cappella è conservata una reliquia (un dente) di San Gabriele dell'Addolorata che dal 1994 è presente nel Santuario.

Tutto l'ornato della facciata è opera di artisti della pietra locale, i fratelli Chiocchio di Oratino e i fratelli Pasquini di Pietrasanta. Le porte, maestose, in bronzo sono un inno di mariologia. Al di sopra dei portali tre mosaici rappresentano le tappe più significative di Maria: l'annunciazione, la crocifissione del Cristo e l'incoronazione di Maria unita al Figlio, opera della ditta Ferreri e Bacci di Pietrasanta.

Architettura della Basilica

Progettato in stile neogotico da Francesco Gualandi di Bologna, il Santuario è un inno a Maria e al Molise. Interamente scolpito in pietra locale, la prima pietra viene posata il 22 settembre 1890 e la consacrazione avviene il 21 settembre del 1975. una gestazione lunga e difficile! Il Santuario sorge a pochi metri dall'antico tratturo percorso da pastori e pellegrini incastonato tra il verde dei boschi. Salendo fino alla cappella delle apparizioni si nota il significato progettuale, teso ad esaltare la sofferenza “offerente” di Maria. La pianta del tempio simboleggia un cuore trafitto da sette spade. Colpisce il visitatore il percorso che conduce al Santuario. Lungo il viale, in un cammino di riflessione due suggestivi angeli, Michele e Gabriele, sono posti al limite del parcheggio e ricordano l'attegiamento in cui deve porsi il pellegrino. Una gigantesca pietra richiama al paganesimo e al senso del sacrificio incarnatosi poi in Cristo, per portare a compimento la rivelazione. In alto spiccano tra croci, a significare la salvezza che passa attraverso la sofferenza, annunciata con le parole di Paolo all'Aeropago, che si leggono in una stele. Incontriamo poi, sul piazzale antistante, un altare, di 80 quintali in cui Giovanni Paolo II in visita al Santuario celebrò l'eucarestia il 19 marzo 1995 e dietro un bronzo raffigurante l'Assunta, dono del 50° anniversario di Sacerdozio di Mons. Ettore Di Filippo, Vescovo emerito di Campobasso-Bojano. Che tanto ha contribuito alla diffusione del messaggio mariano. Così corroborati da tanta teologia si può contemplare l'esterno del Santuario.

EDIFICAZIONE

Sentiero Tobia

«Scoprirsi accanto» in viaggio con il giovane Tobia, è il tema al centro del nuovo sentiero che intreccia il carattere naturalistico a quello religioso e rappresenta un’apprezzabile opera di salvaguardia e di valorizzazione del territorio oltre che una rilevante risorsa spirituale per i numerosi pellegrini che, quotidianamente, si recano al Santuario Mariano. Il sentiero, benedetto ed inaugurato da Monsignor GianCarlo Bregantini il 22 maggio 2011, consta in undici pannelli di legno 70×50 ciascuno dei quali descrive una fase del cammino di Tobia e che sono stati scelti dai giovani scout come i più espressivi del disagio e delle speranze tipiche di ogni giovane. La realizzazione del progetto è stata curata dal gruppo scout Agesci Campobasso IV della Parrocchia Santa Maria Maggiore in Cattedrale del capoluogo.

Luogo delle apparizioni

La cappella dell’ apparizione sorge vicino al Sacro luogo.
​Fu benedetta il 27 Settembre 1947 da Mons. Alberto Carinci alla presenza di numerosi fedeli. La chiesetta, tutta in pietra, è meta di numerosi fedeli e custodisce al suo interno un dipinto dell’Addolorata di Castelpetroso, opera del 1948 di Mario Barberis. Il dipinto e l’altare presente all’interno della cappella furono donati dai pellegrini di Pietramelara (CE).

La stele delle apparizioni
Quando iniziarono i primi pellegrinaggi nel lontano 1888 sul luogo dove avvenne la prima apparizione fu posta una croce, ma gli anni ed i lavori effettuati hanno modificato la morfologia del territorio. Oggi la “grotta” dove avvennero le prime apparizioni non esiste più anche se è stata riprodotta più a valle. Tuttavia nel punto esatto dove avvenne la Sacra visione della Vergine Addolorata con il Cristo morto, fu posta una pietra con una croce e la scritta “Luogo delle apparizioni”.

Riproduzione prima apparizione
Sul Sacro luogo è possibile ammirare delle meravigliose sculture in bronzo che riproducono la scena della prima apparizione. In una grotta è sistemata l’opera bronzea di Urbano Buratti del 1975 raffigurante la Vergine nel medesimo atteggiamento in cui apparve a Bibiana. Di fronte, la prima veggente, con una pecorella osserva con stupore ciò che le si presenta dinanzi; più in là Serafina che accorre richiamata da Bibiana. L’intero complesso bronzeo, completato nel corso degli anni, è opera oltre che del Buratti anche dello scultore Alex Kostner, della scuola di Ortisei (BZ) che sigla le sculture delle due veggenti e delle pecorelle nel 2002.

La fonte dell’ acqua miracolosa
La sorgente d’acqua si trova nei pressi del luogo delle apparizioni e fin da subito fu reputata prodigiosa: infatti, dopo aver sorseggiato quest’ acqua che Augusto Acquaderni guarisce miracolosamente dalla tubercolosi ossea. Inizialmente era solo una sorgente, poi, nel 1941, vi fu costruito un pozzo e a copertura un piccolo tempietto con una scritta: “Eia Mater Fons Amoris”, ossia “Oh, Madre, fonte d’amore”.
Nel 2006 il vecchio tempietto fu risistemato per consentire una più agevole raccolta dell’ acqua.

Il piazzale
Nel 2006 si è provveduto alla pavimentazione dell’area sulla quale sorgono la fonte ed il piazzale che la collega alla Via Matris ed al luogo delle apparizioni. Donato dai pellegrini di San Gregorio Matese (CE) l’altare in vetro consente la celebrazione della Messa specie durante la Primavera e l’ Estate. Da questo piazzale, dotato di rampa per i disabili, è possibile raggiungere il luogo dov’è riprodotta la prima apparizione, la stele e la piccola cappella.

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